Il portfolio è quel documento utile per pubblicazioni o inserti – in un quotidiano o periodico – di materiale espositivo, illustrativo e promozionale, elaborato allo scopo di lanciare un nuovo prodotto, di presentare una campagna pubblicitaria o, in genere, una nuova attività. Il portfolio non è solo uno strumento di presentazione di lavori passati, è anche il nostro biglietto da visita, un’occasione di storytelling per la nostra attività professionale e, non da ultimo, l’occasione di contatto con altri professionisti del settore.
Ogni progetto nasce seguendo una precisa ottica. Aspetti fondamentali possono essere il briefing, il tipo di cliente, il budget previsto, l’analisi dei target, le strategie dei competitors, il tipo di comunicazione, la scelta dei media e così via. Sarà importante esibire determinati aspetti a seconda dei contenuti che si vogliono valorizzare – immagini piuttosto che testo, e così via..- quanto una impaginazione curata, che rispecchi magari colori caratteristici di un logo o un’impronta personale.
Dietro ogni progetto c’è una storia da raccontare.
Come fare? Anzitutto, non costruite portfolio di sole immagini. Basta poco testo a descrivere cosa vi ha chiesto il cliente, quali direzioni avete scelto, perché avete fatto determinate scelte. Sarete voi, attraverso la scelta di immagini work in progress – schizzi, fotografie, illustrazioni – a raccontare in sede di colloquio il vostro percorso creativo. Dietro ogni progetto un sogno da sviluppare. Alla base dello sviluppo del progetto resta l’interpretazione creativa che potrà discostarsi dall’idea del cliente. Sappiamo bene che i due pensieri possono non coincidere e nel raggiungimento del risultato finale, ci saranno spesso una serie di compromessi a cui scendere. All’agenzia interesserà la versione del creativo, ancora più di quella del cliente. Quindi, se quella visione non piace al creativo, deviata da ragionamenti discostanti, sarà necessario mostrare un lavoro così? Chi valuterà il portfolio considererà molto probabilmente prima la vostra idea creativa. Ad un colloquio ci si aspetta di percepire la visione e l’intenzionalità creativa di chi ha davanti. Un buon consiglio può essere quello di inserire anche progetti personali come immaginate un lavoro, un briefing e un obiettivo. Semplicemente raccontatevi.
Dietro ogni progetto una scelta di contenuti.
La discussione resta aperta. Quanto, o piuttosto quali contenuti includere? Ha senso riempire un portfolio di moltissimi progetti – qualitativamente differenti – per dimostrare di saper svolgere più compiti o piuttosto selezionare limitando il bagaglio di competenze? Riporterete il lavoro che vorreste fare, non di tutto quello che avete fatto. L’esuberanza può risultare di cattivo gusto, ma non conviene nemmeno impoverire un percorso di qualità. Sarà utile quindi valutare una via di mezzo, puntando piuttosto sui punti di forza, o ancora progetti minori ma più significativi, con l’occasione di approfondire in sede, e con la pazienza di trasformare nel tempo, con la giusta esperienza, il vostro portfolio nella versione migliore di voi.
Dietro ogni progetto uno stile personale.
Il progetto personale aiuta sempre ad intuire parte di quella creatività inespressa che, irrimediabilmente, in un lavoro su commissione rischia di restare in secondo piano. Tutti desideriamo di-mostrare il nostro stile, quanto una certa flessibilità. Lo stile è una cosa che si scopre e si conquista col tempo e l’esperienza. Premiate la flessibilità: dimostrerete che le vostre capacità saranno plasmabili rispetto al mercato. Se avete già qualche anno, invece, puntate su uno stile può omogeneo, e vi accorgerete in ogni caso che lo stesso portfolio si uniformerà rispetto alla massa.
Non abbiate fretta di mostrare il vostro stile, a meno che non ne siate già profondamente convinti.
Importante resta la ricerca di un vostro stile quanto un continuo aggiornamento strutturale, sia in termini di contenuti che di promozione, e la Rete oggi offre una meravigliosa vetrina diretta e gratuita.
Sono i vostri lavori a parlare per voi: non dimenticatelo.
Seguite più direzioni e prima o poi qualcuno vi noterà.