“Vuole un caffè, signore?”
Il caffè sospeso, una tradizione tutta napoletana che ha radici nel periodo della Seconda Guerra coi caffettieri ambulanti. I primi artefici di questa bevanda percorrevano le strade con due grossi recipienti di caffè e latte urlando e proponendosi alla folla. Questa usanza ormai scomparsa, ha nel tempo generato interessanti sviluppi nella sua consumazione. Ancora oggi a Napoli si porge il “caffè sospeso”, un modo per offrire questa deliziosa miscela a uno meno fortunato. Il caffè diventa così non solo un momento di incontro, ma un gesto gentile e caritatevole che scalda i cuori e rende umana la storia.
E ancora: “Vuole un caffè, signore?”
In risposta si accettava con entusiasmo ricambiando la prossima tazzina di caffè, permettendo al barista di offrirla al nuovo fortunato. Fonti bibliografiche ci raccontano:
“Una volta a Napoli, nel quartiere Sanità, quando uno era allegro, perché qualcosa gli era andata male, invece di pagare un caffè ne pagava due e lasciava il secondo caffè, quello già pagato, per il prossimo cliente. Il gesto si chiamava “il caffe sospeso”. Poi, di tanto in tanto si affacciava un povero per chiedere se c’era un “sospeso”. Era un modo come un altro per offrire un caffè all’umanità.”
Simbolo di solidarietà sociale presente anche a Bologna con la “pizza sospesa“, ha acceso l’interesse nazionale in particolare nel 2010 che ha visto coinvolte una serie di manifestazioni culturali, letterati e teatranti con il festival “Rete del caffè sospeso”. Dal 2011 la Giornata del caffè sospeso è stata programmata in concomitanza alla Giornata dei diritti umani. Sempre nel 2010 il caffè Gambrinus di Napoli ha reintrodotto questa usanza al suo 150° anniversario, come viene raccontato dallo stesso Luciano De Crescenzo, filosofo e scrittore:
“Quando qualcuno è felice a Napoli, paga due caffè: uno per sè stesso, ed un altro per qualcuno altro. E’ come offrire un caffè al resto del mondo.”
La cultura del caffè e i “tanti modi di berlo” ci comunicano quanto la tradizione del gusto nel nostro Paese sia forte ed autentica, valorizzandola con consapevolezza attraverso piccole e semplici scelte quotidiane. La tradizione ci permette, in questa società difficile, di percepire valori e sentimenti positivi che non dovremmo mai dimenticare.