LaserWriter Apple e la rivoluzione del linguaggio stampa PostScript Needfile Team 28/11/2023

LaserWriter Apple e la rivoluzione del linguaggio stampa PostScript

“Una delle cose che ho capito è che devi partire dall’esperienza del cliente e lavorare inversamente fino alla tecnologia. Non puoi iniziare con la tecnologia cercando di capire a chi vendere. Alla ricerca di una strategia e visione di Apple ci siamo domandati: quali benefici possiamo dare al cliente? Invece di capire come vendere la nostra incredibile tecnologia. Con la tecnologia laser abbiamo creato le prime stampanti laser. Era una tecnologia straordinaria. La prima stampante degli Stati Uniti era di Apple. Mi ricordo la prima volta che l’abbiamo usata e guardando il risultato ho pensato: lo possiamo vendere! Perché voi non dovete sapere nulla della tecnologia che c’è dietro, dobbiamo solo chiedere: lo volete?” Steve Jobs

Steve Jobs con la sua scomparsa, è stato semplicemente un uomo impossibile da ignorare. Quale imprenditore e visionario ha lasciato un’impronta indelebile sul mercato della tecnologia. E Jobs è stato così brillante da capire che per quanto una mente fosse brillante, i veri successi avvengono se circondati delle persone giuste: farsi aiutare, suddividere i compiti, lavorare in gruppo e accogliere il talento e la libertà espressiva di ciascuno poiché tutte le parti possono interpretare quella visione. Ispirarsi e lasciarsi ispirare, per migliorarsi.

1976, nasce la prima stampante laser in America, l’IBM 3800 coniata da Gary Starkweather alla Xerox PARC facendo guadagnare all’azienda miliardi di dollari per essere poi prodotta e diffusa nei mercati domestici da Canon, IBM, Apple e molti altri. L’IBM 3800 riusciva a stampare 215 pagine al minuto e ne sono state vendute oltre 8 mila. Ma sappiamo come anche al tempo la tecnologia facesse passi avanti, e già nel ’77 comparve la Xerox 9700 che eccelleva per la stampa di fogli sfusi e di una certa importanza come nel caso di polizze assicurative. Anche Canon propose la sua LBP-10 nel ’79, laser da tavolo e a basso costo con un ulteriore miglioramento del motore di stampa con la LBP-CX. Scelse tra i partner anche Apple Computer.

E nell’85 il LaserWriter face la sua comparsa in Apple col linguaggio di descrizione della pagina PostScript appena rilasciato e anch’esso basato sul motore Canon CX. La differenza è che il PostScript permise di fondere grafica e testo in una pagina stampata.

Geschke ricorda l’affermazione di Jobs durante un pranzo di lavoro

“Non ho bisogno del computer. Non ho bisogno della stampante. Ho bisogno del software”

chiedendo ai fondatori di Adobe di concedere in licenza ad Apple il linguaggio PostScript per includerlo in una stampante laser Canon a 300 dpi pilotata dal Macintosh. Quella è stata la svolta. I due fondatori di Adobe rimasero colpiti dall’esclamazione di Jobs “Stai facendo un’attività che non è quella giusta, allora è il momento di cambiarla” che riuscì a convincerli nel rinunciare a trasformare un’azienda di hardware in software.

La LaserWriter e l’Italia

Approdata nel marzo 1985, questa stampante ha contribuito all’evoluzione di Macintish e al nascente settore del DeskTop Publishing (DTP). Arriva in Italia grazie a Apple diversi mesi dopo e a costi folli passando da 6.995 dollari a 14.400.000 lire e senza iva! O almeno era quello che dichiararono i giornali del settore col suo debutto nel settembre 1985. Prezzo che scese sono nell’aprile successivo a 12.600.000 e 10.900.000 a ottobre costando quanto un’auto d’epoca. Il prezzo raggiunse le 8.000.000 sino al maggio dell’88 quando la stampante venne ritirata dal mercato italiano.

Grazie alla LaserWriter, la prima stampante PostScript al mondo, la Apple divenne, secondo Jobs, la più grande azienda di stampanti al mondo.
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