Kaizen: i segreti del miglioramento continuo Maurizio Nistor 02/09/2024

Kaizen: i segreti del miglioramento continuo

Negli ultimi 50 anni si è sviluppata una nuova rivoluzione industriale, con modifiche nei processi industriali dove sono i giapponesi ad essere all’avanguardia e i veri promotori di questi sviluppi. Si tratta di cambiamenti sulle performance delle società e delle aziende, dipendenti più felici di lavorare in luoghi più sicuri e stabili accanto a titolari che ottengono risultati migliori.

Lo chiamano KAIZEN, l’insieme delle tecniche e del benessere morale che consentono uno stato di miglioramento continuo. Il metodo non si basa sull’eccessivo insegnamento di conoscenze ma sull’apprendimento del buon senso, la disciplina.

Questi sono i valori che un gruppo di manager dovrebbero promuovere.

Le aziende devono avere dipendenti che portano valore e, quando non portano nulla di proprio, viene definito nella lingua giapponese “muda” ovvero spreco. Il Kaizen è proprio l’eliminazione di questi tempi morti. Per esempio se in un’azienda l’operatore deve lavorare su un quadro elettrico e ha gli strumenti di lavoro alle spalle, ci impiegherà più tempo del dovuto nel voltarsi e prendere l’attrezzatura necessaria, se invece vengono riorganizzati di fronte, tutto sarebbe più immediato, organizzando un sistema Just-In-Time.

In Italia esiste un vero e proprio istituto “Kaizen Institute” dove degli esperti stimolano il miglioramento, per cercare di creare dei leader e imprenditori che abbiano la loro vision.

Totoya motors è una delle aziende che riuscì ad affermarsi anche grazie all’approccio Kaizen.

I concetti principali di questo metodo low cost sono basati sui processi dove il mancato raggiungimento degli obiettivi sta proprio nel malfunzionamento di essi.

La strategia si basa su un ciclo PDCA (Plan-Do-Check-Act) o ciclo di Shewhart, è un modello di gestione per il miglioramento continuo dei processi.

“ INSERIRE / CREARE UN IMMAGINE DEL CICLO”

Plan (Pianificare):

  • Riconoscere un problema o un elemento di miglioramento
  • Decidere gli obiettivi da raggiungere e gli aspetti da migliorare
  • Sviluppare un piano per affrontare un determinato problema, l’analisi delle cause, la definizione delle risorse necessarie e le strategie

Do (Fare):

  • Implementare il piano sviluppato nella fase di pianificazione
  • Eseguire le attività previste e monitorare il progresso
  • Raccogliere dati

Check (Controllare):

  • Valutare i risultati ottenuti rispetto agli obiettivi fissati
  • Confrontare la situazione con le aspettative
  • Determinare se il piano ha funzionato o se sono necessarie modifiche

Act (Agire):

  • Se il piano ha avuto successo, standardizzare il processo
  • Se non ha avuto successo, apportare modifiche e ripetere il ciclo PDCA
Nel Kaizen è necessario raccogliere i dati della situazione attuale, capire dove ci si trova è il primo passo.

Applicare un elemento fondamentale ossia la TQC (Total Quality Control) dove ogni persona all’interno dell’organizzazione è coinvolto nel processo di miglioramento della qualità, una partecipazione attiva nella risoluzione dei problemi di qualità.

Un altro aspetto importante è il TPM (Total Productive Maintenance) è un approccio di manutenzione volto alle attrezzature e ai macchinari dell’attività, tutti i dipendenti nell’azienda sono coinvolti. L’obiettivo principale del TPM è ridurre al minimo i tempi morti dovuti a guasti, inattività e altri problemi legati alla produzione, puntando a migliore la produttività e la qualità.

In un’organizzazione che adotta il Kaizen, c’è spesso un impegno per equità e trasparenza; vige quindi la meritocrazia. I dipendenti sono retribuiti in modo equo in base alle loro competenze e al loro contributo continuo. Una disparità retributiva percepita come ingiusta, potrebbe portare a demotivazione, contraddicendo l’obiettivo del Kaizen.

Anche il bilanciamento tra lavoro e vita privata, offrendo la possibilità di lavorare meno ore con lo stesso stipendio, può migliorare la soddisfazione e il benessere dei dipendenti, concetto in linea con il principio Kaizen di creare un ambiente di lavoro positivo e motivante. Kaizen inoltre è strettamente legato all’evoluzione tecnologica e all’integrazione di nuovi strumenti digitali che possono potenziare il miglioramento continuo.

L’IT permette di automatizzare i processi ripetitivi e dispendiosi in termini di tempo, liberando risorse umane per concentrarsi su altre attività. Con l’automazione robotica dei processi si possono ridurre gli errori e migliorare la precisione. Con l’uso di big data e strumenti di analisi avanzata, le aziende possono prevedere problemi e ottimizzare i processi in modo proattivo.

Implementazione dell’AI può analizzare enormi quantità di dati per identificare inefficienze e suggerire miglioramenti. Possono migliorare il supporto clienti e interno, fornendo risposte rapide e libere da errori, e riducendo il carico di lavoro dei dipendenti. Piattaforme di e-learning invece consentono ai dipendenti di accedere a corsi di formazione continua, aggiornarsi sulle nuove tecnologie.

Il futuro dell’IT nel metodo Kaizen è strettamente collegato con le nuove tecnologie emergenti e la loro integrazione nei processi aziendali. Le aziende che sapranno sfruttare queste tecnologie, abbinarle al metodo Kaizen saranno meglio strutturati per affrontare le sfide del futuro.

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