Ray Kroc il genio che ha fondato il McDonald’s Sara Cifarelli 22/06/2022

Ray Kroc il genio che ha fondato il McDonald’s

“Non ci sono più opportunità negli Stati Uniti! Il sistema fiscale ha distrutto ogni iniziativa”

Un mito sfatato nel momento in cui sentiamo le storie di imprenditori di successo. Racconti che in sè racchiudono la capacità di toccare l’immaginazione di ciascuno: un esempio di dedizione e determinazione al servizio di un obiettivo.

Tra i grandi imprenditori che hanno introdotto importanti realtà commerciali, la biografia di Ray A. Kroc il fondatore del McDonald’s, ci ricorda che coloro che scelgono di correre dei rischi per realizzare un sogno possono a volte raggiungerlo. Se osservassimo con più attenzione tutte le opportunità che ci vengono concesse capiremmo che quello che manca è il talento di coglierle. Tutto ciò che serve è il coraggio di rischiare mettendo in gioco il proprio potenziale. Figura carismatica con un’esperienza trentennale di vendita al dettaglio e in amministrazione presso altre aziende prima, e la sua dopo, Ray A. Kroc colse la sua grande occasione tardivamente nel 1954 all’età di cinquantadue anni che nei vent’anni successivi attraverso l’impiego di risorse e investimenti portarono al risultato sperato: il ruolo attuale del McDonald’s di pioniere del fast food e franchinsing rivoluzionando l’intera industria della ristorazione assieme alle abitudini alimentari dei consumatori. Come raccontano le testimonianze, traspare dalle interviste e incontri universitari le qualità che lo hanno reso influente nel commercio per l’attuazione delle fondamentali strategie necessarie al raggiungimento delle famiglie con alla base i concetti di cortesia, pulizia e servizio necessari per una efficace fidilizzazione. Parole le sue che trasmettono competizione e dedizione al duro lavoro assieme a una incessante fiducia nei collaboratori, fermo nella convinzione che chiunque negli Stati Uniti possa raggiungere o superare ogni ragionevole obbiettivo. Parole di speranza per tutti quei giovani e non, indecisi nel progredire verso la scala del successo. Mettersi in gioco spaventa ma come dimostrano le grandi icone, a volte con dedizione e costanza, è possibile edificare un sogno.

<<Ho sempre creduto che ogni uomo sia artefice della propria fortuna e responsabile dei suoi problemi>>.

Una riflessione semplice e pulita sostenuta dall’imprenditore. Ciò che può fare la differenza è la capacità di cogliere le occasioni per una crescita personale, cosa che lui stesso ha fatto testimoniando l’opportunità arrivata dopo diciassette anni da venditore di bicchieri di carta per la Lily Tulip Cup Company a frullatori a sei fruste per frappé chiamati Multimixer. Una scelta rischiosa dopo aver lasciato un lavoro dipendente per la libera professione. Un sforzo che lo ha condotto a un successo finanziario grazie alla sua capacità di estendere il prodotto alle ditte ristorative e distributori alimentari di tutto il Paese.

<<Voglio uno dei tuoi mixer – chiese un cliente – uno di quelli che hanno i fratelli McDonald a San Bernardino, in California>> una chiamata che risvegliò in lui una curiosità. Andare a toccare di persona quel prodotto così simile al suo chiedendosi perché fosse tanto popolare. Restò stupito nel vedere che nel negozio non era presente un solo Multimixer ma ben otto! Era il 1954. L’immagine di otto macchine che producevano quaranta frappè alla volta lo lasciò stupito: frullatori venduti per un valore di 150 dollari al pezzo, il tutto in una città apparentemente tranquilla ma dove risiedeva un autentica macchina commerciale, efficiente anche nelle risorse umane. Spinto dalla curiosità una sera nel parcheggio, attendendo l’apertura del punto vendita si fermò a guardare il lavoro dei dipendenti.

<<Qui sta decisamente succedendo qualcosa – si disse osservandoli – erano tutti uomini con indosso camicie bianche eleganti, pantaloni e cappelli di carta bianchi. Spingevano dei carrelli pieni di sacchi di patate, confezioni di carne, casse di latte e bevande, scatole di panini dentro l’edificio ottagonale. Il loro ritmo di lavoro aumentò finché non mi parvero affaccendarsi come formiche a un picnic. E poi cominciarono ad arrivare le auto, e iniziarono a formarsi le code. La presenza di otto Multimixer in azione alla volta mi parve molto meno inverosimile alla luce della costante processione di clienti a ranghi serrati. Alquanto affascinato ma ancora in un certo senso dubbioso, uscii dalla macchina e mi misi in fila>>.

Sentì chiedere quale fosse l’attrattiva del posto da un cliente lì per la prima volta: <<Mangerà i migliori hamburger di sempre per soli quindici centesimi e non dovrà aspettare e incasinarsi con la mancia alla cameriera>>in risposta. Guardandosi intorno vide diverse persone intente a divorare il loro panino, di cui una bionda seduta in una decappottabile gialla che dava l’idea di una donna di alta classe. Le chiese quanto spesso si fermasse: <<Ogni volta che sono nelle vicinanze>> rispose.

Quello che lo lasciò meravigliato non fu tanto il suo sex appeal ma il piacere con cui divorò il suo pasto. Quella fu la più incredibile operazione di mercato che avesse mai visto.

 

Write a comment
Your email address will not be published. Required fields are marked *

Questo sito è protetto da reCAPTCHA, ed è soggetto alla Privacy Policy e ai Termini di utilizzo di Google.