Etologia e comunicazione del cane Needfile Team 25/05/2022

Etologia e comunicazione del cane

Vi sarete chiesti almeno una volta, osservando i cani, quali realmente siano le funzioni della coda? Si tratta di una struttura estremamente complessa che racchiuderebbe diverse funzioni, la principale riguarda la comunicazione, ovvero attraverso il suo movimento, il cane vuole trasmetterci a livello visivo le sue intenzioni ed emozioni, manifestando i primi segnali intorno ai 45 giorni di vita.

Come prolungamento della colonna vertebrale, la coda è ricca di terminazioni nervose ed è composta dalle 18 alle 22 vertebre, dette caudali o coccigee. Essenziale per l’equilibrio del vostro animale, orienta durante la corsa o nei cambi direzionali. Utile anche in acqua, la coda funge da leva per l’orientamento come nel caso dei Retriver, ottimi nuotatori.

La postura:

– coda alta e dritta: sicuro di sé ed attivo, e se si osserva un movimento diretto e un po’ rigido con una leggera spinta in avanti significa che il cane è pronto a passare a uno scontro diretto

– coda rilassata: stato di serenità, disponibile al contatto

– coda sotto di sé: teso e impaurito, insicuro tanto da assumere un atteggiamento passivo con possibilità di fuga a meno che non venga forzato.

Il movimento:

– coda alta e movimenti lenti: il cane potrebbe essere in tensione e provare emozioni contrastanti

– coda scodinzolante e movimenti ampi e rapidi: felice, euforico

– coda all’altezza del prolungamento del corpo con assenza del movimento del bacino: alta tensione e se forzato potrebbe attaccare

– coda bassa tra le zampe: alta tensione, e se esposto al contatto potrebbe ringhiare o mordere.

L’etologia è quella disciplina che studia il comportamento degli animali dal punto di vista funzionale, ontogenetico e filogenetico. Il fenotipo, la porzione più esterna dell’individuo, ne media i rapporti con l’ambiente fisico e sociale. Il comportamento resta quindi alla base della sopravvivenza del cane e ne determina l’interazione intraspecifica (visiva tra cani) e interspecifica (visiva con l’uomo), comunicazione in cui coda e orecchie giocano un ruolo primario.

I mezzi di comunicazione più rilevanti nel cane sono espressi dalla vocalizzazione, dai segnali olfattivi, visivi quali l’espressione facciale, il pelo su spalle e groppa, e la postura.

È necessario tenere conto delle differenze di razza e di conformazione che possono alternare la comunicazione, inoltre in alcuni casi tali differenze potrebbero esprimere disturbi o disagi per insufficienza attività fisica e mentale, o patologie organiche. O ancora in seguito a interventi chirurgici. Esempi sono il taglio della coda a livello coccigeo che non permette né agli altri cani né all’uomo di capirne l’esatta posizione e in conseguenza lo stato d’animo. Pertanto senza questa, al cane risulta difficile manifestare atteggiamenti di dominanza e sottomissione, fondamentali nei rapporti intraspecifici. Il taglio delle orecchie comporta una diminuzione del grado di espressività del cane. La conchectomia prevede l’esportazione di una gran parte della cartilagine delle orecchie auricolare, che funge da calibratore del suono. Se mancante, il cane può essere soggetto a una progressiva perdita dell’udito. Per lo stesso motivo, le orecchie sono altamente esposte a patologie di natura secondaria di tipo traumatico ed infettivo.

In conformità al Codice Deontologico del Medico Veterinario, dell’art. 10 (Interventi chirurgici) della Convenzione, sono illegali e non applicabili, i seguenti casi:

-interventi chirurgici destinati a modificare l’aspetto di un animale da compagnia o finalizzati ad altri scopi non curativi, in particolare: il taglio della coda; il taglio delle orecchie; la recisione delle corde vocali; l’asportazione delle unghie e dei denti

– tutti gli interventi aventi finalità estetica, compresi gli interventi morfologici per adeguamento a standard di razza.

Eccezioni al divieto generale:

– interventi per impedire la riproduzione

– se un medico veterinario considera un intervento non curativo necessario sia per ragioni di medicina veterinaria, sia nell’interesse di un determinato animale.

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