Pitch è la diminuzione in inglese di “elevator pitch” che significa “lancio sull’ascensore”, nient’altro ché una presentazione concisa e incisiva di un’idea di business per la ricerca di investitori. Il tempo di illustrazione con slide che accompagnano la voce narrante, può variare da pochi secondi a 20 minuti. Il pitch deve mostrare i fatti, non autocelebrativo ma persuasivo grazie alla presenza di un video o di una serie di elaborati grafici accompagnati da testi brevi e in sequenza tematica. E’ importante definire concetti e obiettivi così da trasmettere i focus e stimolare l’attenzione dell’osservatore a porre domande. Un investitore che fa molte domande è perché è interessato al progetto. Punti chiave da considerare:
1. Quale vantaggio può offrire la mia startup?
2. In che modo potrò offrire questo vantaggio?
3. In che misura sarà questo miglioramento?
4. Quanto tempo richiederà la sua realizzazione?
Trova il tuo target di clienti o investitori. Per piazzare il prodotto/servizio devi inquadrare la fetta di pubblico a cui si rivolge. Inoltre è bene distinguere le tipologie di investitori poiché i Business Angel agiscono perché credono nella tua idea (muovendosi sotto l’aspetto impulsivo/emozionale), mentre i Venture Capital, dovendo motivare la spesa, proveranno sempre ad andare a fondo all’idea alla base del progetto.
Domande da porti e che possono motivare la tua proposta “vincente”:
1. Quali sono le opportunità della tua idea.
2. Qual è il problema che vuoi risolvere.
3. Cosa ti differenzia dai competitor. Durante la presentazione è bene munirsi di poche slide che ti accompagneranno nella descrizione dei contenuti. Ricordati di scandire la voce con le giuste pause in base alle tematiche, tenendo sempre le mani in vista (non in tasca ne incrociate).
Le principali slide così ordinate (termini indicativi):
– Start slide deve rompere il ghiaccio, ovvero la copertina
– Problem slide, da proporre subito perché serva da introduzione nella ricerca di una soluzione al problema. Fa comprendere che esiste una necessità reale e la tua proposta può essere la soluzione
– Solution slide, appunto lo step successivo alla capacità di risolvere il problema
– Why not slide, ovvero le motivazioni che rendono la tua proposta fattibile in base alla richiesta di mercato e all’evoluzione del settore di appartenenza
– Vision slide dove riporti una presentazione di tutti i risultati raggiunti tra sviluppo, fatturato, assunzioni, partership, metriche ecc
– Market size slide cioè le potenzialità economiche che offre la tua idea
– Team slide deve contenere poche informazioni sul gruppo
– Ask slide mostra la cifra richiesta e sulla quale dovrai soffermarti pochissimo, tralasciando ulteriori approfondimenti durante un colloquio successivo
– Contact slide, l’ultima appunto, ringrazia i presenti e segnala i tuoi contatti e non sarà necessario leggerla ma fungerà come congedo secondo una forma elegante e professionale.
Tieni a mente questo concetto: stai raccontando la tua storia in poche parole.
Il pitch è l’esposizione di una idea che sta alla base della storia che hai scritto e deve comunicare passione e originalità. C’è chi dice che una storia funziona quando può essere riassunta in una sola frase. Pensa alle grandi storie e vedrai che è possibile trasmetterle in pochissime parole, e se te ne serviranno di più significa forse che la tua storia non è ancora ben focalizzata. Serve esercizio e chiarezza dei contenuti.