Il red carpet italiano ritorna: Venezia 81 e l’industria del cinema Michela Alberta 28/08/2024

Il red carpet italiano ritorna: Venezia 81 e l’industria del cinema

Dal 28 agosto al 7 settembre 2024 al lido di Venezia, riparte il Festival più amato del cinema gestito dal presidente Pietrangelo Buttafuoco che lo definisce una macchina perfetta purchè resti <<quello che è sempre stato, con la sua affascinante capacità di rigenerarsi>> e da oggi, punto di incontro di ministri, registi, attori e altre celebrità pronti a percorrere il fascino del red carpet.

Il Festival ha l’obiettivo di favorire la divulgazione del cinema internazionale e italiano anche se, sostengono le fonti <<nel nostro Paese si produce troppo e l’80% è di bassa qualità>>. Alberto Barbera, riconfermato anche per questa edizione il direttore artistico, con certezza dichiara che sarà una grande Mostra con molte sorprese.

Quest’anno, per l’ottantunesima edizione della Mostra, spicca un elefante in un lago come emblema del festival di Venezia 81, idea che deriva dalla comparsa dell’animale una quarantina di anni fa durante il Carnevale della Biennale, e oggi immagine che ne rappresenta la locandina promozionale.

La mostra è stata aperta con Beetlejuice, di Tim Burton. Vedremo delle anticipazioni di film che verranno proiettati in un momento successivo. Prima dell’apertura ci sarà la proiezione del film L’oro di Napoli di Vittorio de Sica.

La conduzione del festival spetta a Sveva Alviti, la donna è diventata famosa per aver fatto varie parti in alcuni film. La Alviti è la migliore attrice emergente ai Cesar 2018.

I film in gara sono 21, ve ne cito solo alcuni:

  • Stranger eyes di yeo siew hua;
  • Kill the jockey di Luis Ortega;
  • The brutalist di Bray Corbet.

Durante lo spettacolo verranno consegnati 2 Leoni d’Oro alla carriera; uno al regista e sceneggiatore Peter Weir e l’altro all’attrice Sigourney Weaver.

A calcare il tappeto rosso ci saranno tantissimi ospiti: Angelina Jolie, Monica Bellucci, Lady Gaga, Brad Pitt, George Clooney, con presidente di giuria Isabelle Huppert e altre nove personalità dal mondo del cinema. La giuria ha il compito di assegnare il Leone d’Oro al miglior film e altri premi importanti.

Tematiche dei film sono la guerra, l’ambiente con la crisi climatica e indubbiamente il “coming of age” che vuole raccontare le conseguenze di una generazione perduta: i giovani che, dopo la pandemia e senza punti di riferimento, cercano il loro ruolo nella società. Giovani che, persi o dimenticati, intraprendono strade sbagliate, anche violente.

4 i film italiani che gareggiano per il cosiddetto Leone come:

  • Campo di battaglia di Gianni Amelio, film ambientato ai tempi della prima guerra mondiale parla della storia di 2 medici che lavorano in ospedale.
  • Iddu di Fabio Grassodonia ci racconta la storia di Matteo Messina Denaro.
  • Diva Futura, film in cui si parla di Riccardo Schicchi che ha introdotto il cinema osè in Italia.

I film fuori concorso sono di Pupi Avati, di Comencini e di Kitano. Il film che chiude la kermesse è l’Orto Botanico, ambientato dopo la seconda guerra mondiale con Filippo Scotti, Rita Tushingham e Chiara Caselli. C’è poi il film Il tempo che ci vuole di Francesca Comencini, dove racconta l’amore di lei e suo padre per il cinema accanto alla battaglia che compie il padre per salvare la figlia dalla droga.

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