Nikola Tesla l’uomo che inventò il ventunesimo secolo Sara Cifarelli 22/06/2022

Nikola Tesla l’uomo che inventò il ventunesimo secolo

“Il progressivo sviluppo dell’uomo dipende esclusivamente dalle sue invenzioni. Esse sono il prodotto più importante della sua creatività. Il fine ultimo delle invenzioni è il dominio completo della mente sul mondo materiale, la sottomissione delle forze della natura a favore delle necessità umane.

Questo è il difficile compito dell’inventore, molte volte incompreso e non ricompensato a dovere. Egli però viene ampiamente ripagato dal piacere di applicare le proprie abilità e dalla consapevolezza di far parte di una classe privilegiata, senza la quale la razza umana sarebbe già scomparsa molto tempo fa, nel corso della dura lotta contro gli spietati elementi naturali. I nostri primi sforzi sono del tutto istintivi e scaturiscono da un’immaginazione viva e senza regole. Maturando, la ragione si impone e si diventa sempre più sistematici e selettivi. Tuttavia questi primi impulsi, anche se non immediatamente produttivi, sono i momenti migliori e sono capaci di gettare le basi per il nostro destino. Adesso avverto che se li avessi compresi e coltivati invece di reprimerli, avrei aggiunto un cospicuo valore alla mia eredità al mondo. Infatti solo quando raggiunsi la maturità compresi a pieno di essere un inventore.”

Figlio di una famiglia di intellettuali e inventori, il padre filosofo, poeta e scrittore dalla dialettica elegante e la memoria prodigiosa, Tesla ha in realtà sempre sostenuto di avere ereditato la sua inventiva dalla madre grazie al tipo di istruzione imposta fin dall’adolescenza. Una donna dal passato difficile segnato dall’epidemia e dall’emigrazione quanto dalla mente brillante capace di comprendere ogni tipo di esercizio mentale quanto i pensieri o le espressioni dell’altro, risolvere soluzioni matematiche o recitare lunghe frasi. Una lavoratrice instancabile, figlia di una famiglia di inventori mise appunto innovazioni nel campo domestico e agricolo costruendo diversi tipi di strumenti e dispositivi oltre alla passione per il ricamo. Il metodo Tesla è determinato dalla sua capacità di “visione di immagini”, apparizioni presenti fin dall’infanzia partendo dagli oggetti di un contesto limitato come può essere la sfera familiare fino ai diciassette anni quando ha cominciato nel tempo a visualizzare luoghi nuovi fuori porta.

“Istintivamente quindi iniziai a compiere escursioni oltre i limiti del piccolo mondo di cui avevo conoscenza, ed ebbi nuove visioni. Da principio erano confuse e indistinguibili e quando tentavo di concentrami su di esse svanivano velocemente. Dopo un po’ di tempo però aumentavano di forza e di intensità, fino a raggiungere la concretezza degli oggetti reali. Fu così che iniziai a viaggiare, ovviamente dentro la mia mente.”

Una particolarità esercitata poi nella sua professione di inventore scientifico. Un metodo diverso dallo standard in quanto normalmente quando si crea un dispositivo ci si trova inevitabilmente bloccati a definire i dettagli della macchina man mano che si perfeziona rischiando di perdere la visione d’insieme. Tesla, grazie a questa speciale capacità da un’idea iniziava a svilupparla per mezzo dell’immaginazione riscendo a modificarne la struttura. Una mente capace di risolvere i dilemmi più difficili senza dover toccare con mano.

“Il continuo sforzo mentale ha permesso lo sviluppo della mia capacità di osservazione, consentendomi di scoprire una verità di fondamentale importanza. Nel tempo compresi perfettamente che ero semplicemente un automata dotato di capacità di movimento, che reagiva agli stimoli degli organi di senso e che pensava e agiva in conseguenza. Ho progettato per anni automati autocontrollati e sono convinto che in futuro verranno prodotti meccanismi che agiranno come se fossero in possesso della ragione, anche se a livello limitato, e che apporteranno una rivoluzione in molti ambiti commerciali e industriali.”

A dieci anni entrò nel Real Gymnasium studiando i classici apparati elettrici, scientifici e meccanici presso il dipartimento di Fisica, affascinato dalle dimostrazioni in aula e dalla matematica per la sua rapidità di calcolo grazie all’abilità di visualizzare le figure geometriche. Iniziò dal secondo anno la sua ossessione nel voler riprodurre il moto perpetuo usando l’aria compressa; un incidente con un’autopompa installò in lui la fascinazione per l’illimitata possibilità del vuoto spinto. L’utilizzo di questa energia inesauribile si concretizzò in un’invenzione mai tentata prima:

“Immaginate un cilindro in grado di ruotare liberamente su due cuscinetti e parzialmente circondato da un supporto rettangolare che lo racchiuda perfettamente. Il lato aperto del supporto è chiuso da una partizione in modo che il segmento cilindrico interno al rivestimento esterno divida quest’ultimo in due compartimenti completamente separati tra loro da due giunti scorrevoli a tenuta stagna. Uno di questi compartimenti è sigillato e completamente sotto vuoto, mentre l’altro rimane aperto; in questo modo ero sicuro che avrei alla fine ottenuto una rotazione perpetua del cilindro. Ne costruii un modello in legno e lo misi a punto con molta cura e quando applicai una pompa su di un lato, osservai che c’era un’effettiva tendenza alla rotazione. Il volo meccanico era un traguardo che volevo realizzare.”

Definito dai suoi contemporanei “l’uomo che inventò il Ventunesimo secolo”, Nikola Tesla Smiljan, 10 luglio 1856 –New York, 7 gennaio 1943) fisico, inventore e ingegnere serbo statunitense, nella sua vita immaginò e ideò motori costantemente in movimento: disegnare macchine e progettare schemi nei minimi dettagli. Passione che lo condusse alla scoperta della bobina. Brevetti che resero il suo lavoro la base del moderno sistema elettrico a corrente alternata (CA) assieme la distribuzione elettrica polifase e i motori a corrente alternata che hanno segnato la seconda rivoluzione industriale: un dispositivo che emette elettroni da un singolo elettrodo attraverso una combinazione di emissioni di campo ad emissione termoionica. Liberati gli elettroni questi vengono respinti dall’intenso campo elettrico durante i picchi a tensione negativa dall’uscita oscillante ad alta tensione della bobina di Tesla.

E’ ricordato per una grande varietà di bobine come quella a “stato solido” o le “spinterometriche”, usate per esercitare esperimenti sulla luce elettrica con corrente alternata ad alta frequenza e trasmissione di segnali e di energia elettrica senza fili.

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