“Dammi un motivo per regnare mica una corona
voglio spiccare tra la gente dirgli che funziona..
dai spalancami le porte, parlo con te il vero sovrano
di sto mondo, quello che ascolta e diffonde
io ho qualcosa di importante da dovervi raccontare
nessun “non ce la farai” vale quanto un “non mollare”
Cranio Randagio, Petrolio
Un ragazzo “abituato a regalare sorrisi gratis” hanno espresso i suoi amici in fila davanti alla camera ardente dell’istituto Gemelli. Una lunga processione per offrire l’ultimo saluto al rapper italiano Cranio, scomparso a soli 22 anni a causa di un cocktail letale di droghe durante una festa.
Vittorio Bos Andrei (Milano, 21 dicembre 1994 – Roma, 12 novembre 2016), un artista che attraverso la musica esprimeva il suo dolore. Un talento artistico, dicevano di lui, ma soprattutto un ragazzo costretto a crescere troppo in fretta. Il desiderio di capire questo mondo ingiusto raccontandolo nelle sue strofe. Romano di nascita e milanese di adozione, Cranio Randagio amava definirsi “pseudo rapper paranoico” diventato celebre per la sua partecipazione a xFactor nel 2015 in collaborazione con Mika e nell’espressione di uno stile duro nella musica quanto nell’aspetto con quei baffetti e capelli a rasta, ma sempre con il sorriso. I suoi brani hanno spopolato su Youtube e nella comunicazione sui social.
A un anno dalla morte la madre Carlotta, racconta la sua storia e di come sono iniziate le sue difficolta:
“Ho altri due figli, erano 3. Ho sempre sentito in Vittorio una grandissima potenza ma anche una grandissima fragilità. Il padre si è suicidato quando aveva 15 anni. In realtà io questa cosa l’ho tenuta nascosta a tutti per tenerla nascosta ai miei figli, in quanto non riuscivo a fargli questa violenza. Ho assunto il rischio di dire la verità e Vittorio è rimasto molto arrabbiato: la sua ferita non si è mai chiusa e non ha mai voluto accettarla e non è mai riuscito ad andare avanti. Ha mandato avanti Cranio Randagio, ma lui è rimasto fermo ai 15 anni, a questa sberla poderosa che ha preso nell’anima”.
A un anno dalla scomparsa viene pubblicato su Youtube il videoclip del brano inedito “Se solo potessi” e nel 2018 l’album “Come Il re leone”, 8 brani di cui 6 inediti grazia al lavoro della madre e il team di Rugbeats e Honiro. “Come il re leone” debutta nella classifica FIMI tra i più venduti restando in classifica per due settimane.
Il 1 novembre 2019 l’ultimo singolo “Delusuoni – Remix, i suoi brani continuano a spopolare nella rete vicini a una generazione controcorrente, con la pazienza di persistere e il coraggio per non mollare.
“La ruota gira solo nelle giostre giuste, ma la mia vita è un parco di montagne russe.”
Cranio Randagio