L’esplosione di una bomba nucleare è qualcosa di inimmaginabile è un pensiero che mette apprensione e angoscia, ma cosa accadrebbe realmente e come potremmo sopravvivere?
Le armi nucleari sono armi di distruzione di massa che sfruttano l’energia liberata da reazioni nucleari, sia attraverso la fissione o la fusione, esse rappresentano una delle più grandi minacce all’umanità, con effetti devastanti che vanno ben oltre l’impatto dell’esplosione ma la radioattività causerebbe gravi malattie e eterne sofferenze, in grandi aree geografiche. Ma cosa accadrebbe esattamente se una bomba nucleare esplodesse, e come dovremmo comportarci per sperare nella sopravvivenza?
Nel momento in cui una bomba nucleare esplode, l’energia liberata è immensa, genera un’onda d’urto del raggio anche di 16Km, con effetti più gravi nei primi 2/3 Km, per proseguire a danni anche in zone più lontane con la caduta e il trasporto di sostanze contaminate dopo l’esplosione.
L’onda è più veloce del suono, e distrugge tutto ciò che incontra nel suo raggio iniziale.
Al centro dell’esplosione di milioni di gradi Celsius, si creerebbe una palla di fuoco che polverizzerebbe tutto nel suo raggio. Le persone e gli edifici vicini al nucleo verrebbero ridotte in polvere in modo istantaneo. L’esplosione genererebbe anche un impulso elettromagnetico, capace di distruggere tutte le apparecchiature elettroniche nel raggio di centinaia di chilometri, rendendo inutili qualsiasi comunicazione.
In caso di esplosione nucleare, la prima reazione è quella di trovare un riparo il più rapidamente possibile. Sono i bunker sotterranei ad offrire la miglior protezione, più in profondità si trovano e più è concreta la sicurezza per l’individuo.
Tentare di restare dentro un edificio può ridurre l’esposizione alle radiazioni. Chiudere porte e finestre, spegnere i condizionatori immediatamente, isolarsi dall’aria esterna è doveroso nelle prime ore. Rimuovere e chiudere in contenitori ermetici i vestiti contaminati e lavarsi immediatamente con acqua e sapone.
Si sta combattendo contro un nemico invisibile che può portare a delle sofferenze inaudite; i primi sintomi si presentano con nausea e vomito, caduta dei capelli, bruciature sulla pelle per arrivare al collasso degli organi interni. Nei casi più gravi la persona colpita urlerà dal dolore, si muore dall’interno, una sofferenza probabilmente indescrivibile. L’esposizione alle radiazioni può causare una serie di sintomi dolorosi e debilitanti, sia a breve ma anche a lungo termine, tumori e danni nella genetica dell’individuo.
Restare in vita all’impatto di una bomba nucleare è solo l’inizio, i giorni successivi ci si potrebbe trovare con scarsità di cibo, acqua assente e risorse sanitarie non presenti. La contaminazione dagli elementi come il suolo e l’acqua rappresenta un altro grave pericolo.
Bisognerà trovare il sistema di filtrare l’acqua e bollirla conservando altre risorse in contenitori sigillati: cercare di ridurre il più possibile la contaminazione è essenziale. Le zone colpite saranno in uno stato di paralisi per anni o decenni.
Nonostante il monito testimoniato dalla storia, oggi il rischio nucleare è ancora presente. Si spera che gli stati in possesso di queste tecnologie, le usino solamente come un deterrente, in difesa dell’uomo.