Dal Ministro Valditara: stop ai cellulari in classe. La novità della Circolare pubblicata l’11 luglio 2024.
Considerato ormai un elemento di distrazione diffuso e che non permette agli studenti di concentrarsi mentre dall’altro penalizza il lavoro dei docenti, dal settembre 2024 entra in vigore il nuovo disciplinamento per le classi dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione.
Confermato il divieto di utilizzare il cellulare durante le lezioni.
“Trattandosi di un elemento di distrazione propria e altrui e di una mancanza di rispetto verso i docenti, come già stabilito dallo Statuto delle studentesse e degli studenti del 1998 e dalla circolare ministeriale n. 30 del 2007″.
I ragazzi vanno a scuola per imparare ed essere educati al rispetto dei ruoli ma soprattutto tutelati dai sempre più frequenti atti di bullismo e cyberbullismo che colpiscono la didattica e il rapporto tra gli stessi studenti. L’intento comune è quello di proseguire verso una scuola seria e paritaria, attenta ai bisogni dei giovani. Valditara assicura <<Con la circolare, non introduciamo sanzioni disciplinari, ci richiamiamo al senso di responsabilità>>.
Il digitale pertanto non sparisce completamente ma viene ridimensionato, visto che a quanto pare nessuno sembra voler rendere consapevoli i giovani di questo utilizzo. Valditara riporta infatti importanti dati internazionali sulla relazione tra cellulare, didattica e apprendimento. Il rapporto UNESCO è riportato nel Global education monitoring report 2023: technology in education. A tool on whose terms?, il volume II del rapporto OCSE PISA del 2022 Learning during and from disruption e infine il noto Digcomp 2.2.
La legittima preoccupazioni di docenti e istituzioni sta nell’uso eccessivo che cellulari e altri apparecchi digitali possono avere sullo sviluppo cognitivo. Secondo il Rapporto OCSE PISA 2022, gli smartphone sono una fonte di distrazione e un impedimento all’attenzione in classe, in particolare per le lezioni di matematica. L’uso prolungato fin dall’infanzia può determinare una perdita di concentrazione e di memoria oltre alla diminuzione della capacità dialettica, opinione critica e senso di adattabilità oltre ad innescare processi di isolamento e dipendenza. Si legge dal portale Hikikomori Italia <<la dipendenza da Internet rappresenta una possibile conseguenza dell’isolamento, non una causa>>.
Il divieto pertanto è stato esteso anche per fini educativi e didattici fino alla secondaria di primo grado, salvo casi specifici in percorsi personalizzati dove lo strumento risulterà necessario come situazioni di disabilità o altri disturbi. Tuttavia, pc e tablet ad esempio vedranno l’utilizzo sotto supervisione del docente. Pertanto il Ministro dell’Istruzione dichiara che l’approccio alla didattica digitale resta fermo per queste fasce d’età se non fortemente limitato.
Verifiche e controlli potranno essere effettuati fin dai primi giorni e previste sanzioni disciplinari per chi non rispettasse il divieto.
Un disciplinamento già in corso nelle scuole elementari e medie della provincia di Padova, il primo esempio concreto di applicazione vede l’Undicesimo comprensivo “Vivaldi” con 1.100 allievi. La preside Ferrara infatti sostiene <<Ogni volta che all’interno dei miei plessi sarà individuato un telefonino in classe, sarà subito sequestrato e portato in presidenza. Sarà poi compito contattare i genitori e farli venire a scuola a recuperare il cellulare>>. Una regola giusta e va fatta rispettare sostenendo che <<Solo in questo modo i ragazzini poco educati smetteranno di fare le foto ai docenti mentre prestano servizio per poi magari postarle anche su TikTok>>.
Da quest’anno si invitano pertanto i genitori a controllare che i bambini non portino a scuola cellulari o altri apparecchi digitali. Ma la responsabilità è realmente del cellulare?
Porsi questa domanda può essere un concreto punto di partenza per proteggere i ragazzi da schemi sociali, violenze, discriminazioni e incapacità cognitive. E’ necessario promuovere una corretta transizione digitale anche in tutela delle famiglie poiché lavorando in classe sull’eduzione dei figli si potrà intervenire indirettamente anche sulle dipendenze genitoriali.